Snapchat, Shots of me e una valanga di app che proviene dalla Cina, sono solo alcune delle novità che ambiscono a rivoluzionare i modi di comunicare.
Correva l'anno 2004 quando l'allora ventenne Mark Zuckerberg dava vita alla sua creatura di nome "The Facebook", con l'idea geniale di far connettere tra loro gli studenti della Harward School, inizialmente con il solo profilo Harward.edu, idea successivamente estesa, in modo non poco sorprendente, alla connessione sociale globale. Oggi questa realtà conta ben oltre 1,2 miliardi di utenti e se si potesse trasformare in una nazione sarebbe quella più densamente popolata dopo Cina e India.
Ma Facebook, che a febbraio compierà i suoi 10 anni di vita, nonostante goda ancora di ottima salute, non ha più la forza trainante di una volta, di novità, di esclusiva. Infatti, l'anno 2014 sarà pieno di concorrenti agguerriti che cercheranno con numerose variazioni sul tema di sottrarre il dominio o quanto meno indebolire la sua supremazia. Non si tratta di Twitter e LinkedIn, ormai realtà già consolidate, ma di ben altri e numerosi rivali, vediamoli insieme:
- Socl: quest'anno potrebbe essere una vera e propria prova del 9 per il social network di casa Microsoft, consistente in una bacheca in cui condividere le cose di nostro interesse, immagini, video, link etc. Nulla di esaltante, o meglio, di alternativo a ciò che già accade quotidianamente su Facebook, tra l'altro Socl permette anche di registrarsi con le credenziali Facebook, se non introduce qualcosa di nuovo non sembrerebbe entrare, per ora, in seria concorrenza con esso.
Ma veniamo al piatto, o meglio, ai piatti forti:
- Whatsapp, We Chat e Line: il primo non è un social network, ma uno dei più noti servizi social di messaggistica istantanea, ha praticamente resuscitato il base concept di Msn Messenger (Windows Live Messenger prima d'essere sostituito da Skype) dalle sue ceneri a seguito del suo abbandono. Nel giro di 10 anni quell'esperienza è stata rimodulata e riletta in chiave social, grazie soprattutto al supporto delle app mobile, questa rete non solo pesta i piedi alle compagnie telefoniche (ormai gli sms non si inviano più alla frequenza di come ci si messaggia su Whatsapp), ma propone delle valide soluzioni alla chat nuda e cruda. Gli elementi innovativi sono: chat di gruppo, scambio di foto, video, registrazioni audio tipo walkie talkie. il secondo (WeChat), della superpotenza cinese Tencent, offre chiamate gratuite via internet, la possibilità di conoscere nuove persone nei dintorni e una bacheca dove pubblicare ciò che si vuole (ricorda tanto un certo social network e vanta una crescita percentuale a tre zeri). Il terzo (Line), giapponese, offre chiamate vocali gratuite per tutti gli appartenenti alla rete social, insieme all'offerta di giochi social, uno dei cavalli di battaglia dello stesso Facebook ora come in passato.
Messi insieme questi servizi quasi pareggiano per numero di iscritti la popolazione di Facebook, ma Zuckerberg deve guardarsi le spalle da un altro potenziale concorrente, già alla ribalta nel 2013 e pronto ad essere consacrato in via definitiva nel 2014: Snapchat. Questo client, che ha già fatto parlare di sé per le sue deviazioni piccanti, permette di inviare immagini e video a un destinatario che spariscono nel giro di pochi secondi. Le stesse possono personalizzarsi con disegni e didascalie in sovraimpressione e la temporizzazione svolge un ruolo importante per evitare di appesantire la memoria con i contenuti inviati e anche per garantire maggiore privacy.
L'app è molto in voga negli USA, dove al contrario non si fa molto uso di WhatsApp e simili
Sulla stessa lunghezza d'onda degli autoscatti, un'altra novità di tendenza è Shots of me, finanziata da Justin Bieber, idolo delle ragazzine di mezzo mondo, che ha sponsorizzato una rete dove si raccolgono gli autoscatti "selfie" molto in voga in questo momento.
Un'altra rete in forte crescita è Keek, che ha già 60 milioni di utenti e permette di raccontare e condividere ciò che si vuole e quello che si sta facendo in tempo reale esclusivamente mediante brevi video.
In ascesa c'è anche Banjo, che serve a pubblicizzare eventi e aiuta a scoprire che cosa accade in giro per il mondo. Alla sua base ha la geolocalizzazione, come funzione indispensabile. La stessa logica è mutuata da Circle, ma in un contesto più locale, connette informazioni e persone nei dintorni, si basa su cerchie più ristrette di amici, permettendo di farne una cernita riducendone il perimetro su base geografica.
Ancora un'altra soluzione è Path, un network da usare tra amici stretti, parenti e familiari, in fondo coloro con cui condividiamo davvero la nostra vita giornaliera. Proprio questa è la logica che ispira questa rete, perchè le cose vanno condivise con le persone che contano e non con una massa non ben definita di conoscenti, compagni di scuola dimenticati, colleghi e pseudoamici che spesso aggiungiamo superficialmente su Facebook.
Altri protagonisti social di quest'anno potrebbero fornirci nuovi modi di interloquire e di scegliere i nostri interlocutori: altri esempi alla ribalta sono servizi come Dwolla, che permette di inviare denaro ai nostri amici utilizzando Facebook, LinkedIn o Twitter, ma anche via email, con costi bassissimi. Più che un social network sembrerebbe un nuovo strumento di moneta sociale. Infine ci sono Jego, di origine cinese, un app che come Skype permette di fare videochiamate gratuite, proponendo tariffe competitive e altri servizi di messaggistica e MomentCam, sempre di origine cinese, che prendendo spunto da Instagram, permette, anziché di applicare alle foto dei filtri, di trasformarle in simpatiche caricature. Questo strumento è, come Snapchat, molto diffuso negli USA.
Insomma, è vasta la scelta tra le nuove reti alla ribalta, per quanto queste soluzioni siano delle valide alternative comunicative a Facebook, sta sempre a noi utenti scegliere in base ai propri gusti. Vedremo nel corso dell'anno se queste e tante altre novità saranno in grado di rivoluzionare il panorama dei social media, a quali approdi porteranno e come cambieranno le nostre abitudini di comunicare.
Sarà interessante verificare se l'evoluzione delle reti sociali possa raggiungere un suo punto di saturazione o di ritorno alle vecchie abitudini. Per adesso c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Aldo Palo