Instagram copia Snapchat. E’ uno scandalo? Dovrebbe fare tutto questo clamore? La mia risposta è no e… no!
Non è uno scandalo il semplice fatto di emulare una funzionalità vincente di un tuo concorrente.
Novak Djokovic, attualmente numero uno Atp, vince lavorando molto bene e ottenendo larghi consensi, ma non si comprometterebbe professionalmente se dovesse decide di studiare le mosse di uno fra Murray, Federer o Nadal per poter continuare a svettare sul podio più alto. Del resto restare in cima alla vetta comporta maggiori sponsorizzazioni e introiti e chi fa impresa e business non può ricercare altro.
Il clamore suscitato che tanto ha infastidito blogger e non solo, sa tanto delle sparate dei telegiornali e giornali sportivi che, in mancanza di calcio giocato, devono trovare argomenti validi per intrattenere e mantenere attivo il rapporto con il proprio pubblico. Forse semplicemente Instagram ha seguito la strada maestra del fornire più opzioni per i propri utenti e alle aziende presenti in piattaforma, con lo scopo di ottenere maggiori possibilità di essere il loro canale preferito e ancora meglio di salvaguardare gli investimenti già fatti da questi per consolidare la presenza.
Se usate i social per fare business e vi piace Snapchat, gli resterete fedeli e se invece avrete già investito tanto tempo e soldi per consolidare la posizione su Instagram non avrete nulla da temere.
Obiezione
Facebook ha provato a comprare Snapchat senza riuscirci e quindi ha copiato la sua funzionalità senza nemmeno fare lo sforzo di chiamarla in modo diverso?
Vero.
Altra Obiezione
Le sue “Storie” saranno attive per sole 24 ore come Snapchat. Non è plagio?
Sì e chissenefrega. Credo che la vera delusione possa insorgere solo nelle persone che avrebbero voluto mungere la vacca cliente portandolo ad aprire nuovamente il portafoglio con la storia che dopo Facebook, Instagram, Linkedin, la loro brand identity dovesse essere presente anche e soprattutto su Snapchat. Nuovo player, nuovo mercato… nuovo servizio.
Prima di cadere nella trappola vi consiglio di leggere i dati di giugno 2016 sui social network più usati nel mondo nel post di Tommaso Lippiello.
Facebook domina la posizione e accresce i propri servizi proponendo ai suoi utenti tutto ciò che essi vogliono e ricercano nella giungla della vita virtuale. Twitter cala e vola Snapchat ma…
Come già scritto per il nuovo algoritmo di Facebook la via da perseguire per una buona presenza sui social, a parer nostro, è solo solo quella che prevede una sana e consapevole produzione di contenuti validi, interessanti e calibrati per il pubblico ricercato, ovvero la migliore Storia da raccontare.
La presenza ovunque non favorisce le aziende medio piccole e le nuove attività dovranno poter concentrare le proprie funzionalità e i propri sforzi sulla crescita della community attorno al prodotto e il servizio clienti a prescindere dalla piattaforma dove allestire questo punto d’ascolto.
Se dovessimo trarre a caldo una conclusione e una lezione allora dovremmo dire che nel fare copia e incolla gli sviluppatori di Instagram hanno preso il bello e buono migliorando gli aspetti che potevano rendere l’originale ancora troppo complesso per fare presa su tutti. Il resto sono chiacchiere estive.
Stefano Cristofori